PMI_NETWORK: LA NEWSLETTER Sai cogliere la complessità delle cose? Con questo interrogativo è partita la nuova edizione del Percorso Alumni. La capacità di cogliere la complessità delle cose è fondamentale, soprattutto per un imprenditore che ha la responsabilità e l’obiettivo di portare la sua azienda al successo. Gli incontri del Percorso Alumni vogliono essere un’occasione per avvicinarsi a questa complessità, e per farlo abbiamo scelto di sviluppare il parallelismo tra il mondo imprenditoriale e alcuni ambiti diversi. In particolare, nell’incontro del 21 gennaio ci siamo confrontati sugli aspetti che accomunano un imprenditore a un maestro di arti marziali. La testimonianza del Maestro Andrea Ongaro L’incontro è iniziato con la testimonianza di Andrea Ongaro, atleta pluripremiato, Maestro di Cintura Nera 6° grado di Kickboxing e allenatore di circa 200 atleti all’anno. La specialità di Andrea è il kickboxing Point Fighting, in cui è stato 12 volte vincitore di Coppa del mondo. Costanza e determinazione sono stati fondamentali per raggiungere questi risultati, ed è questo che ora in veste di allenatore Andrea cerca di trasmettere ai suoi allievi. Negli incontri di kickboxing, ci ha raccontato il Maestro, è fondamentale disporre di una strategia di combattimento. Per vincere l’incontro, l’atleta deve essere consapevole si sé, deve essere in grado di sfruttare i propri punti di forza e di gestire al meglio le proprie risorse, fisiche e mentali. Solo in questo modo potrà cercare di volgere l’incontro a proprio favore. Al tempo stesso, è fondamentale conoscere l’avversario, studiarne il comportamento e adattarsi a esso, adottando di conseguenza una strategia più o meno aggressiva. Questo approccio mentale consente anche ad atleti meno dotati dal punto di vista tecnico/fisico di essere competitivi nelle arti marziali. Come tutto questo si lega al mondo dell’impresa…? Ce lo ha spiegato Andrea Mezzadri, professore di Economia Aziendale presso l’Università Cattolica, esperto di startup e di Piccole Medie Imprese. Esattamente come l’atleta cerca di avere la meglio contro l’avversario durante un incontro, lo scopo di un’impresa è cercare di emergere nell’arena dei competitor. E non può farlo senza disporre di una strategia. La prima questione che abbiamo affrontato in aula è proprio questa: cos’è una strategia? Per illustrarlo in maniera pratica, il prof. Mezzadri ha assegnato agli imprenditori presenti all’incontro un piccolo business game. I partecipanti sono stati suddivisi in gruppi e a ciascun gruppo è stato chiesto di selezionare 3 oggetti a loro avviso di prima necessità per sopravvivere dopo un naufragio su un’isola deserta. I gruppi si sono poi confrontati tra loro per cercare di arrivare a una soluzione comune. La cosa si è rivelata molto complessa, in quanto ogni gruppo aveva scelto oggetti diversi. Cosa dimostra questo? Che ognuno più o meno consapevolmente ha adottato una strategia diversa: in alcuni casi basata sul breve termine, ossia sulla sopravvivenza immediata nell’isola, in altri casi basata sul progetto di una permanenza di lungo temine nell’isola.
L’importanza della strategia per l’imprenditore Ne è scaturita un’interessante riflessione sul concetto di strategia e su quelli che sono gli elementi fondanti di una strategia. La strategia consiste nella progettazione e nel conseguente spiegamento degli strumenti necessari per raggiungere un obiettivo importante e di lungo periodo. Grazie ad essa, l’imprenditore può orientare lo sviluppo dell’impresa. Per costruire una strategia, è necessario avere obiettivi di lungo termine, chiari e coerenti; in secondo luogo, per poter dispiegare gli strumenti richiesti dal progetto strategico, l’imprenditore deve necessariamente effettuare una valutazione obiettiva delle proprie risorse, tangibili e intangibili, e di quelle che sono le competenze distintive dell’azienda, allo scopo di valorizzarle. Ma ciò non basta. L’imprenditore deve anche acquisire una profonda comprensione dell’ambiente competitivo rappresentato da concorrenti, clienti, fornitori. Se cambiano le condizioni nell’ambiente esterno, infatti, l’impresa potrà sopravvivere solo adattandosi a questi cambiamenti. Ne è un chiaro esempio la riconversione produttiva che alcune aziende hanno messo in atto per sopravvivere alla pandemia. Dunque, è stato piuttosto immediato intravedere le analogie con quanto accade nel mondo delle arti marziali. In fondo, l’imprenditore e il maestro di arti marziali hanno un solo obiettivo: conquistare un vantaggio competitivo allo scopo di ottenere risultati migliori dei propri concorrenti. L’incontro si è concluso con un confronto finale tra i partecipanti, che hanno condiviso alcune loro esperienze significative relative al proprio ruolo in azienda, al proprio stile imprenditoriale o alla gestione dei propri collaboratori. Questo dialogo tra imprenditori è il DNA del Network PMI e il filo rosso che attraverserà tutti i prossimi incontri del percorso. |